Tra il 29 e il 30 novembre si sono spente varie personalità di rilievo che, in modi estremamente dissimili, hanno in qualche modo influenzato la mia (e molto probabilmente anche la vostra) esistenza. No, non sto parlando del buon vecchio Henry Kissinger, morto a 100anni suonati lasciando alle spalle un passato politico quanto meno discutibile; mi riferisco invece a due artisti estremamente distanti tra loro: Elliot Erwitt e Shane MacGowan. Fotografo il primo, cantante dei the Pogues il secondo, non penso di poter trovare due individui così distanti tra loro.
Elio Romano Erwitz, in arte Elliot Erwitt, nasce a Parigi nel 1928, per poi trasferirsi con la famiglia (di origine ebraica) a Roma fino alla promulgazione delle leggi sulla razza fasciste, emigrando quindi definitivamente negli Stati Uniti nel 1939. Dopo aver studiato come fotografo e aver lavorato come aiuto fotografo nell’esercito, entra a far parte dell’agenzia Magum Photos nel 1954, avviando il percorso che lo consacrerà come uno dei fotografi più importanti dello scorso secolo. Beffardo e poetico, ha per anni scattato foto emblematiche che, anche descrivendo momenti drammatici o importanti della nostra storia, hanno mantenuto un pizzico di ironia ed eleganza. Non possiamo poi non ricordare la sua passione per i cani, soggetti di migliaia di scatti perché, “con il loro atteggiamento naturale e irriverente, fungono da perfetto contraltare alla pomposità e alla ricercata compostezza dei loro padroni”.
E Shane? Beh, lui è di ben altra pasta! Shane è un irlandese nato in Inghilterra nel 1957 (e già questo potrebbe spiegare metà della sua storia) e che fin da giovane si inserisce nello scenario punk inglese. Negli anni 70 a Londra circolano gruppi del calibro dei Sex Pistols, dei Jam o dei Clash, ed è proprio agli ultimi 2 che il primo gruppo di Shane, i The Nips (abbreviazione di The Nipple Erectors), fanno da spalla aprendo i concerti. Nel 1981 nascono i Pogue Mahone (versione inglese della frase póg mo thóin: baciami il sedere), meglio noti come The Pogues, e la storia prende decisamente un’altra piega: irriverenti e sarcastici, ma sempre con la festosità che caratterizza la musica irlandese, pubblicano 5 album iconici prima che le dipendenze da alcool e droga di Shane lo costringano ad abbandonare il gruppo nel 1991. Ci rientrerà con la reunion dei Pogues nel 2001, ma questa è una storia diversa.
Associare due entità così distanti tra loro rappresenta una blasfemia, ma sono state due figure che hanno di sicuro influenzato il mondo dell’arte e anche il mio. Canzoni quali Summer in Siam, The Sunnyside of street o Fairytale of New York erano perennemente nelle cuffiette di un Daniele 16enne finto ribelle che ci provava con le coetanee senza successo (forse aver avuto il coraggio di parlarci avrebbe aiutato, ma non è l'oggetto della discussione). Elliott Erwitt’s Dogs è stato il primo e unico libro di fotografia che ho regalato a mia moglie, cercando di portarla dalla mia parte (ndr. senza riuscirci). Entrambi hanno usato l’ironia per descrivere il mondo, anche se per vie totalmente differenti e con risultati inconfrontabili, eppure entrambi sono entrati nel cuore della gente.